Vediamo in dettaglio quello che è stato rilevato dal Lidar di bordo fin dal Sol 99.
Il diagramma che vedete qui evidenzia il grafico dei corpi nuvolosi con la loro quota mentre si evolvono nel mattino marziano.
Il Lidar punta esattamente allo zenith e quindi questa è la situazione presente sopra al lander (altitudine asse verticale - ordinate) nel passare del tempo (orizzontale – ascisse).
Col passare delle ore la coltre di nubi tende a diradarsi e crescere in altezza, ma ad un certo punto si notano delle striature che scendono verso il basso (segnate Fall Streaks sul grafico): ecco, quella è la neve. Poi i venti intorno ai 3 km di quota hanno disperso e fatto sublimare i cristalli, ma per un certo tratto ha nevicato...
Gli scienziati sono inoltre in grado di determinare che quella neve è di ghiaccio d’acqua e non di anidride carbonica, in quanto la temperatura è ancora troppo “mite” per la formazione di neve di CO2.
Infine un autoritratto di Phoenix: il Surface Stereo Imager è stato immortalato in questo curioso e suggestivo controluce dalla fotocamera del braccio robotico.
Ora sappiamo che faccia ha Phoenix!
Immagini: NASA/JPL-Caltech/University of Arizona/Canadian Space Agency
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