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Il diagramma che vedete qui evidenzia il grafico dei corpi nuvolosi con la loro quota mentre si evolvono nel mattino marziano.
Il Lidar punta esattamente allo zenith e quindi questa è la situazione presente sopra al lander (altitudine asse verticale - ordinate) nel passare del tempo (orizzontale – ascisse).
Col passare delle ore la coltre di nubi tende a diradarsi e crescere in altezza, ma ad un certo punto si notano delle striature che scendono verso il basso (segnate Fall Streaks sul grafico): ecco, quella è la neve. Poi i venti intorno ai 3 km di quota hanno disperso e fatto sublimare i cristalli, ma per un certo tratto ha nevicato...
Gli scienziati sono inoltre in grado di determinare che quella neve è di ghiaccio d’acqua e non di anidride carbonica, in quanto la temperatura è ancora troppo “mite” per la formazione di neve di CO2.
Infine un autoritratto di Phoenix: il Surface Stereo Imager è stato immortalato in questo curioso e suggestivo controluce dalla fotocamera del braccio robotico.
Ora sappiamo che faccia ha Phoenix!
Immagini: NASA/JPL-Caltech/University of Arizona/Canadian Space Agency
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