La preparazione è ormai giunta al termine. Il punto di scavo è pronto. La raspa è in piena efficienza. La benna del braccio robotico è completamente vuota e per esserne sicuri è stata eseguita due volte la sequenza di movimenti che svuotano anche il passaggio fra la parte anteriore e posteriore della pala. Anche il forno ha già subito un preriscaldamento per eliminare ogni traccia di inquinante esterno che potrebbe falsare le letture. Il gruppo di forni del TEGA è stato scaldato diverse volte, a cominciare dai primi momenti successivi al lancio, quando si è iniziata una procedura per espellere, grazie all’alta temperatura, ogni residuo gassoso, compresa l’anidride carbonica che tende ad aderire alle superfici dure.
Stanotte ci sarà un’ultima scaldata prima del carico del campione.
Fra le varie operazioni da eseguire, devono ancora essere testati i 15 filtri ottici della Surface Stereo Imager che, oltre a permettere la fotografia a colori grazie ai 3 filtri R, G e B, permettono una vasta serie di indagini grazie ad immagini riprese fra l’infrarosso e l’ultravioletto per rilevare particolari caratteristiche geologiche o atmosferiche.
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