Lo studio del terreno raschiato dalla pala di Phoenix sta dando indicazioni anche sul comportamento del ghiaccio nascosto sottoterra. Appena eseguita la raspatura si nota il ghiaccio mescolato con il terriccio, ma in modo piuttosto rapido si nota uno scurimento di questa mistura che corrisponde alla sublimazione del ghiaccio stesso.
“Stiamo verificando i cambiamenti fra le varie raschiature”, ha detto Doug Ming del Johnson Space Center di Houston, responsabile di questa fase della raccolta. “E vogliamo capire cosa succede al terreno prima di procedere con la raccolta che entrerà nel forno”.
Il TEGA ha completato un controllo che verrà esteso domani ad altri strumenti e alla verifica dei riscaldatori per assicurarsi che funzionino a dovere anche nella gelida mattinata marziana.
“Il prossimo campione entrerà nello strumento molto presto alla mattina”, ha detto William Boynton della University of Arizona. “Sarà il momento più freddo della giornata per essere sicuri di prendere il campione freddo e inserirlo nel forno da freddo”. Il Sol in cui si eseguirà il prelievo si prevede di iniziare le attività tre ore prima del solito orario delle 9 di mattina, ora marziana locale.
Si deve anche iniziare un controllo sistematico dell’orizzonte nordoccidentale alla ricerca dei “dust devil”, i mulinelli che si generano nell’atmosfera marziana, che sono già stati fotografati dal rover Spirit. Questo compito eseguito dal Surface Stereo Imager sarà seguito dagli studenti provenienti dalla Boulder Creek High School di Anthem, in Arizona in collaborazione con altri provenienti dalla SciTech High School di San Diego. Questo è un progetto di collaborazione del centro NASA Phoenix Science Operations Center di Tucson che porterà a toccare con mano la ricerca spaziale a studenti di 12 scuole provenienti dagli stati dell’Arizona, Arkansas, California, Iowa, Massachusetts, New Hampshire, Pennsylvania e Texas durante tutta l’estate.
Nell’immagine un montaggio di molti fotogrammi che rappresenta la sequenza di posizioni che assume il Sole verso nord durante il passaggio del “Sole di Mezzanotte”. È un arco concavo verso l’alto che, sol per sol, tende ad abbassarsi sempre di più fino a quando ci sarà il passaggio al disotto dell’orizzonte e la fine dell’estate nell’emisfero nord del Pianeta Rosso.
Per contro durante l’inverno rimarrà notte per lunghi mesi.
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