La raspa sul retro della pala del braccio robotico sta finalmente per entrare in funzione per la raccolta del ghiaccio su Marte.
Lo spazio nello scavo “Snow White” è finalmente sufficiente per eseguire la prima raccolta con la raspa motorizzata.
Il team di scienziati ed ingegneri a terra stanno preparando una serie di comandi per eseguire tutti i test e finalmente inserire il ghiaccio nei forni del laboratorio di bordo.
“Mentre stavamo sviluppando Phoenix, abbiamo aggiunto la raspa al braccio specificatamente per macinare le superfici dure del ghiaccio”, ha detto Barry Goldstein, manager del progetto al Jet Propulsion Laboratory di Pasadena. “Questa è esattamente la situazione a cui avevamo pensato e quindi dovremmo avere lo strumento giusto per questo lavoro. La Honeybee Robotics di New York City ha fatto un grande lavoro per progettare e preparare la raspa con una tempistica molto stretta”.
La punta della raspa fuoriesce angolata da una apertura nel retro della benna di scavo posta in cima al braccio robotico. Per l’uso, il retro della pala, viene appoggiato sul terreno da erodere e un motore elettrico fa ruotare la raspa in modo continuo. Un altro comando permette di variarne l’inclinazione mentre ruota così che il materiale raschiato possa entrare dall’apertura da cui fuoriesce la punta stessa. Con dei movimenti prestabiliti si porta poi il materiale raccolto nella parte anteriore della pala per inserirlo negli strumenti di analisi. I movimenti sono necessari per superare i setti divisori posti fra la parte anteriore e posteriore, setti necessari per evitare che caricando la benna con il materiale dalla parte anteriore possa uscire da dietro.
I comandi preparati per le attività che Phoenix dovrà eseguire prevedono la raschiatura di due punti, nella parte bassa dello scavo, a circa un centimetro di distanza fra loro. La Surface Stereo Imager Camera e anche la fotocamera del braccio verranno usate per controllare il procedimento e poi per verificare nella pala il comportamento del materiale raschiato per diverse ore.
Per massimizzare la quantità di materiale raccolto si userà il sistema canonico dello spostamento della punta della raspa, ma si raccoglierà anche la parte non caricata “cucchiaiando” la zona raspata. Cose già provate nel testbed della University of Arizona di Tucson.
Durante il Sol 45 la temperatura massima è stata di -31°C, la minima di -80°C, la pressione 8,04mBar, il cielo limpido e senza vento.
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