Come già raccontato quando parlavo dei Rover, i giorni su Marte vengono chiamati Sol e il Sol 0 è quello dell’atterraggio. Dato che un Sol dura poco più di 24h e 37m terrestri, il modo migliore per parlare di quello che succede sul Pianeta Rosso è facendo riferimento al giorno marziano a cui si attribuiscono.
Mentre la sonda continua ad inviare moltissime fotografie della zona in cui è sceso su Marte, dalla University of Arizona di Tucson è stato inviato il comando di estrazione del braccio robotico lungo due metri e mezzo che dovrà scavare nel terreno intorno a Phoenix. L’operazione composta da sette movimenti consecutivi è riuscita alla perfezione e dalla prossima settimana inizierà il lavoro di scavo ed analisi.
Per quanto riguarda le comunicazioni, il JPL ha deciso di passare a Mars Odyssey come ripetitore primario perché non si è ancora capito il motivo per cui il Mars Reconaissance Orbiter abbia avuto il guasto alla radio Electra UHF e a scanso di equivoci si è preferito passare ad un ponte radio più affidabile in attesa delle opportune verifiche.
Sono stati già completati alcuni panorami integrali intorno a Phoenix nei quali si vede bene il paracadute in lontananza. Anche la calibrazione delle telecamere è ottimizzata grazie al bersaglio colorato (chiamato "Caltargets" calibrated color targets) per la calibrazione, montato sulla sovrastruttura del lander. Non si ottiene la sensibilità uguale all’occhio umano, ma si riesce ad approssimarla molto bene.
In generale la sonda è in ottima salute.
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