I metodi attuali per la ricerca dei pianeti orbitanti stelle distanti permettono solo di trovarne di dimensioni gioviane. Le attuali limitazioni della tecnologia rendevano difficile trovare pianeti più piccoli.
Ma questo sta per cambiare. Una rivoluzionaria tecnologia laser sviluppata dagli scienziati e ingegneri del Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics (CfA) con colleghi del MIT, permetterà agli scienziati di trovare pianeti di dimensioni terrestri su orbite simili a quella terrestre.
“Siamo all'inizio di una nuova era nella ricerca planetaria” ha detto Chih-Hao Li, un astrofisico del CfA “con questa tecnologia che stiamo sviluppando gli astronomi finalmente saranno in grado di trovare i primi veri mondi come la terra.”
Il pianeti che orbitano le altre stelle sono troppo piccoli e distanti per essere visti direttamente e fotografati.
Normalmente gli astronomi devono guardare l’effetto del pianeta sulla sua stella.
Mentre la gravità di una stella trattiene il pianeta in orbita, la gravità del pianeta tende a influire sulla stella. Questa influenza reciproca provoca nella stella stessa leggeri movimenti avanti e indietro se l'orbita del pianeta è vista di taglio. Con degli spettrometri di massa molto precisi possiamo renderci conto di questi spostamenti.
La dimensione di questi spostamenti dipende dalla forza che il pianeta esercita sulla sua stella e quindi dipende dalla sua massa. Più grande è il pianeta più grande sarà lo spostamento indotto nella sua stella. Questo il motivo per cui più è grande un pianeta e più è facile trovarlo. Ovviamente sarà anche più facile trovare un pianeta con un periodo di rivoluzione più breve rispetto a un altro pianeta con un periodo maggiore.
Quindi la tecnologia attuale, benché molto precisa e sensibile, non sarebbe in grado di trovare la Terra.
Il miglior strumento potrebbe solamente trovare pianeti di una massa cinque volte quella terrestre su un orbita come quella di Mercurio.
Il nuovo apparecchio sviluppato chiamato astro-comb sarà in grado di trovare pianeti di massa terrestre su orbite terrestri. Esso usa impulsi di luce laser ultracorti (dell'ordine dei femtosecondi cioè un milionesimo di un miliardesimo di secondo) sincronizzati con un orologio atomico per fornire un punto di riferimento con cui confrontare la luce da misurare proveniente dalla stella.
L'apparecchio può eseguire misure accurate di una parte su mille miliardi e questo può aumentare la risoluzione delle tecniche di caccia planetaria di circa 100 volte.
Cosa che appunto permetterà agli astronomi di trovare pianeti del tipo terrestre.
Un prototipo di questo strumento sarà testato quest'estate in Arizona e questi test verranno utilizzati per rifinire le tarature. Il primo strumento operativo con precisione aumentata verrà installato in un nuovo osservatorio in costruzione alle isole Canarie chiamato “New Earths Facility”. I ricercatori si attendono che il sistema diventi completamente operativo entro il 2010.
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