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giovedì 17 aprile 2008

Ulysses è stanca.

Gli scienziati sono al lavoro per estendere la durata della missione della sonda Ulysses.
L’obiettivo della sonda solare ormai diciassettenne è quello di riuscire a raggiungere il 2013 per poter studiare il Sole in un massimo di attività.
Una delle opzioni è quella di porre l’osservatorio in ibernazione fino all’arrivo del picco solare e poi risvegliarlo per effettuare tutte le osservazioni.
Attualmente le avarie sono relativamente contenute e causate principalmente dall’ambiente spaziale, ma quella più importante è la perdita di potenza del generatore a radioisotopi che obbliga i ricercatori al razionamento dell’energia di bordo. Cosa questa che sta provocando anche una diminuzione nella velocità di trasferimento dei dati raccolti che, dopo il guasto all’antenna in banda X obbliga il controllo di terra ad utilizzare l’antenna in banda S, più lenta, che costringe ad allungare i tempi di trasmissione..
Il freddo esterno inoltre può provocare il congelamento dei propellenti nei tubi di alimentazione, ma questo problema si può risolvere con l’esposizione al calore solare.
Ulysses è stata lanciata dallo Space Shuttle Discovery nell’ottobre del 1990 e da allora ci ha inviato una quantità enorme di dati. L’obiettivo principale di durata era di 5 anni: mi pare che questa piccola sonda abbia già dimostrato una resistenza encomiabile. Tutti gli strumenti a bordo di Ulysses sono ancora operativi e questo è il motivo principale per cui è importante che la missione prosegua.
Questa missione costa 4 milioni di dollari all’anno ed il costo per NASA ed ESA (ricordo che è una cooperazione fra le due agenzie) dall’inizio (sviluppo e lancio compresi) si attesta su 1,2 miliardi di dollari circa.
Il propellente di bordo è l’idrazina e viene consumata dalla sonda al ritmo di circa mezzo chilo al mese. Dato che dovrebbe essercene ancora circa 3 chili si spiega la necessità di ibernare la sonda, altrimenti nel giro di 6 mesi sarebbe comunque spacciata.
Lo spostare nel tempo questi fatidici sei mesi e portarli nel periodo di maggior soddisfazione tecnica sono il motivo principale alla richiesta di ibernazione della sonda.
Verrà spenta e sarà impostato un timer che la risveglierà al momento opportuno: a quel punto Ulysses si riorienterà verso Terra basandosi sulla posizione delle stelle e inizierà nuovamente ad inviare i dati raccolti.

Insomma, è stanca, ma ancora piena di risorse!

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