Andata a buon fine anche la quarta EVA.
Durata 6 ore e 24 minuti, la passeggiata verteva principalmente sul test del T-RAD, che permette di riparare danni allo scudo termico della navetta.
Il tutto è stato eseguito, ovviamente, su dei provini preparati a terra che simulavano diversi danni alle piastrelle del rivestimento dello Shuttle.
Una volta tornati a Terra verranno sottoposti a tutti i test di simulazione delle condizioni di rientro atmosferico, che permetteranno di valutare la resistenza del materiale, chiamato STA-54.
Nella camera a vuoto della NASA sono già state fatte tutte le prove possibili, ma mancava quella in microgravità in quanto l’unione dei due componenti che generano il prodotto finale produce delle bolle di gas che a Terra tendono a risalire, mentre in orbita portano il materiale a “lievitare” come un panino nel forno di cottura.
L’abilità degli astronauti sarà stata quella di ottimizzare la distribuzione del materiale nonostante questo curioso comportamento.
Ci faranno sapere i risultati dei test che finora sono andati a buon fine.
Hanno anche risistemato le alimentazioni ai giroscopi della stazione, ma un connettore non ha voluto saperne di staccarsi. È stato reputato preferibile lasciarlo nella posizione in cui si trova e verrà riposizionato in una prossima EVA. Non era così importante: passava l’alimentazione di uno dei 4 giroscopi su indipendente per mantenere la ridondanza di 4, ma con 3 si sta già più che tranquilli.
Sembrano hamburger, ma sono i campioni per i test di riparazione dello scudo termico!
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