Successo pieno per Jules Verne il cargo europeo per il rifornimento della International Space Station che ieri ha completato il primo demo day in preparazione all’attracco che avverrà la settimana prossima.
Con il controllo di terra sempre all’erta, l’ATV ha eseguito diverse manovre in modo autonomo arrivando ai previsti 3,5 km prima di eseguire la fuga a distanza di sicurezza.
A dir la verità un piccolo problema si è verificato.
Mentre si trovava a 39 km uno dei 28 razzi di manovra ha dato una lettura fuori dai valori ammessi ed è andato in protezione.
Probabilmente è un problema di limiti troppo stretti e quindi l’avaria è facilmente superabile aumentando il campo di variazione dei valori ammessi. Soprattutto perché l’allarme è scattato per una sovratemperatura di un solo grado centigrado…
“Queste escursioni termiche sono falsi allarmi, ma causano dei blocchi al sistema propulsivo quando i controlli sono troppo restrittivi” ha detto Bob Chesson, direttore della sezione volo umano dell’ESA.
I quattro motori principali di ATV sono controllati, assieme ai motori di manovra, da quattro linee computerizzate che, se ricordate, avevano già avuto un problema simile appena dopo il lancio.
Anche in quell’occasione la soluzione è stata aumentare la tolleranza di funzionamento dei sistemi di controllo.
Cosa che è stata fatta anche ieri per evitare che questi falsi allarmi capitino nuovamente, soprattutto quando Jules Verne sarà vicino alla ISS.
Pare quindi che queste piccole avarie non avranno alcun impatto sul programma di operazioni che culminerà giovedì prossimo con l’attracco.
"Stiamo resettando tutti i limiti per allinearli alle attuali esperienze di volo in modo da escludere il più possible ulteriori falsi allarmi, ma mantenere il giusto livello di guardia per reali anomalie.” Ha detto Chesson.
Dopo l’anomalia Jules Verne ha iniziato il suo avvicinamento all’avamposto spaziale alle 15:19 italiane.
Alcuni minuti dopo ATV ha iniziato ad utilizzare il suo sistema di navigazione GPS per avere un riscontro preciso della posizione reciproca fra Jules Verne e la stazione spaziale. I computer dell’ATV hanno preso in carico le posizioni relative e hanno calcolato una rotta verso la stazione.
La stazione inviava la propria posizione attraverso l’antenna in banda-S che è preposta alla comunicazione di dati a corto raggio e quindi anche durante gli attracchi.
“l’accuratezza del sistema GPS è molto buona e non ci sono problemi con il collegamento dati, quindi due problemi di meno di cui preoccuparsi” ha detto Chesson.
Jules Verne è giunto all’appuntamento a 3900 metri di distanza alle 16:57 italiane e lì si è fermato.
Durante la sua sosta di circa 90 minuti ha acceso le luci di navigazione ed ha attivato il radar d’attracco russo Kurs che fornirà dati supplementari durante l’attracco.
Il cosmonauta russo Yuri Malenchenko, al pannello di controllo del modulo Zvezda, ha inviato diversi comandi a Jules Verne mentre era “parcheggiato” a distanza di sicurezza dalla ISS per eseguire tutte le possibili simulazioni delle procedure standard.
Le macchine da presa della ISS hanno catturato diverse immagini di Jules Verne durante le simulazioni, ma data la distanza, è sempre apparso come una stella luminosa.
"Per i controllori, la vista dei motori accesi è stato particolarmente eccitante ed ha dato l’impressione che tutta l’operazione iniziasse a prendere vita," dice Chesson. "è stato fantastico ritrovarci con Jules Verne e vedere che funziona alla perfezione, cosa che è decisamente promettente per i giorni a venire."
Circa alle 18:30 italiane, gli ingegneri al centro di controllo di Toulouse, in Francia, hanno ordinato all’ATV-1 di allontanarsi dalla zona della ISS dimostrando anche che Jules Verne può allontanarsi velocemente ed autonomamente in caso di problemi durante la sequenza d’attracco.
Il comando di “escape” ha permesso di provare un’altra dozzina di comandi e le relative manovre orbitali che daranno il via alla seconda giornata dimostrativa prevista per le 14:26 italiane di domani, lunedì 31 marzo.
Ovviamente i tecnici di terra dovranno terminare di verificare i risultati delle attività fin qui svolte per poter dare il nulla osta alle manovre ravvicinate con la ISS.
"Questo è un periodo veramente emozionante per noi tutti, anche se siamo realmente soddisfatti che il veicolo si comporti esattamente come previsto.” Ha detto John Ellwood, manager del progetto ATV.
Un primo sguardo ai dati del demo day effettuato non ha evidenziato nessun problema tale da compromettere il secondo demo day lunedì, con gli ambiziosi test ravvicinati.
"La prima analisi dei rapporti è molto positiva," ha ditto Alberto Novelli, direttore di missione nel centro controllo ATV presso l’ESA. "Stiamo analizzando a fondo i dati, ma siamo decisamente tranquilli."
Il programma di lunedì prevede una simulazione d’attracco completa con l’ATV che si fermerà a 12 metri dal boccaporto del modulo Zvezda grazie ai suoi doppi sensori laser di guida. Subito dopo ci sarà un allontanamento a 20 metri, dopodichè Malenchenko invierà il comando di escape che farà allontanare immediatamente Jules Verne dalla stazione.
L’attracco vero e proprio, che sarà autorizzato solo e soltanto dopo la verifica che tutte le manovre sono state eseguite nominalmente, dovrebbe avvenire alle 16:38 di giovedì 3 aprile.
C'è anche una stranezza a bordo dell'ATV: il consumo di corrente.
Invece dei previsti 200W si è attestato sui 300W: non è una variazione da poco, circa il 50%, ma dato che il sistema di pannelli solari (quelli che lo fanno assomigliare ad un X-wing Fighter di Guerre Stellari) è sovradimensionato per le reali necessità del veicolo, non comporterà alcun problema.
L'ATV-1, sabato, visto dalla ISS.
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