Atlantis deve atterrare mercoledì 20, quindi oltre alla Shuttle Landing Facility del KSC, verrà allertata anche la Dryden Flight Research Center di Edwards, in California.
E' quello che il Pentagono ha chiesto alla NASA per poter avere il massimo delle possibilità di intercettazione del satellite segreto in crisi.
La preoccupazione è per i detriti lanciati dall'esplosione che resterebbero in orbita bassa per alcuni giorni causando un potenziale pericolo per l'orbiter in rientro.
Il satellite NROL-21 (chiamato anche USA-193) è ormai completamente fuori controllo e pare che i serbatoi di idrazina (ormai congelata) possano essere una minaccia per la popolazione in caso cadesse su zone abitate.
In questo modo si risolverebbe il problema con un missile lanciato da un incrociatore della U.S.Navy dislocato in pieno Oceano Pacifico.
Dai calcoli il satellite dovrebbe raggiungere gli strati più densi dell'atmosfera terrestre nei primi giorni di marzo, ma la marina americana ha intenzione di intervenire prima, per evitare problemi con la prossima missione dell'Endeavour in partenza il giorno 11.
A questo scopo "Il primo tentativo d'intercettazione è previsto per giovedì prossimo, 21 febbraio" ha detto il Gen. James Cartwright della Marina USA.
Normalmente la NASA preferisce evitare il rientro dello Shuttle ad Edwards e di solito si attende di effettuare un primo tentativo sul KSC e solo il giorno successivo, se il clima della Florida non lo permettesse, si scenderebbe in California.
Questo perchè il trasporto dell'orbiter da un capo all'altro degli Stati Uniti in groppa al Boeing 747 (SCA - Shuttle Carrier Aircraft) costa la bellezza di 2 milioni di dollari e fa anche perdere da 7 a 15 giorni alla preparazione alla missione successiva.
In questo caso, penso che il conto di un eventuale rientro Californiano verrà presentato al Pentagono...
Le previsioni meteorologiche a lungo termine danno però bel tempo per mercoledì sul Kennedy Space Center e si avranno 2 possibili tentativi successivi su due orbite consecutive (circa 90 minuti di distanza) prima di deviare definitivamente su Edwards.
La terza base, cioè White Sands in New Mexico, non sarà allertata.
Atlantis è attualmente attraccato alla ISS circa a 335 km di quota.
Il Pentagono prevede di intercettare il satellite a circa 250 km di quota e in base alle orbite relative ci sarebbe la possibilità di interferenze fra la navetta in rientro e la nuvola di detriti che scaturirà dall'esplosione.
Ovviamente se lo Shuttle si toglie di mezzo mercoledì, il Pentagono potrà agire decisamente in modo più libero...
Per quanto riguarda la Stazione Spaziale Internazionale, pare che non ci saranno assolutamente pericoli in quanto tutti i detriti, anche se salissero alla quota della ISS, tornerebbero rapidamente indietro rientrando in atmosfera in breve tempo.
"Abbiamo analizzato l'esito dell'esplosione e i rischi per la Stazione sono minimi" ha detto Kirk Shireman, Program Manager della ISS al Johnson Space Center di Houston.
"Non siamo quindi assolutamente preoccupati e non prevediamo ulteriori attività in concomitanza di questa operazione."
L'impressione è comunque che il Dipartimento della Difesa americana abbia qualcosa da nascondere e contemporaneamente voglia dimostrare le capacità di intercettazione orbitale...
Grafico dell'andamento della quota di USA-193.
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