Dione di fronte a Saturno nel 2005 [NASA - JPL] |
Durante un passaggio ravvicinato nell'aprile 2010, lo spettrometro al plasma ha rivelato alcune molecole di ossigeno, appartenenti ad una atmosfera tenuissima: circa 5000 miliardi di volte più debole di quella terrestre. Le origini di questo ossigeno possono essere varie, ma gli scienziati si concentrano principalmente sul ghiaccio d’acqua che ricopre la superficie del satellite, acqua che potrebbe dissociarsi a causa delle radiazioni solari o a causa di reazioni con il nucleo roccioso del corpo celeste. Anche questo è un nuovo esempio dell’incredibile lavoro che sta eseguendo la sonda Cassini all'interno del complesso sistema planetario di Saturno.
Cambio di orbita per il Mars Reconnaissance Orbiter e per il Mars Odyssey con lo scopo di poter sorvolare la zona di discesa di Curiosity quando, all’inizio di agosto, arriverà sul pianeta rosso. Lo scopo è quello di monitorare l’ingresso atmosferico e l’atterraggio vero e proprio, scattando possibilmente immagini emozionanti come quella che immortalò la sonda Phoenix appesa al suo paracadute durante la discesa atmosferica.
Lo spazioplano militare statunitense X-37B ha compiuto un anno di missione in orbita e non pare intenzionato a rientrare. L’Orbital Test Vehicle numero 2 era stato inviato in orbita con la specifica di circa nove mesi di autonomia, ma dopo una prima estensione della missione, ha superato il 5 marzo scorso la soglia dei dodici mesi di missione. Il suo predecessore ha volato per 224 giorni ed evidentemente le sue condizioni al rientro erano talmente buone che questo secondo esemplare sta superando se stesso. Essendo una missione militare non si sa né cosa stia facendo e né quando rientrerà.
Problemi per la missione BepiColombo, progetto in sviluppo fra le agenzie di Europa e Giappone. Il lancio era previsto per il luglio 2014 per questa missione che dovrebbe entrare in orbita attorno al pianeta Mercurio. Purtroppo i test a Terra si prospettano più complessi a causa delle condizioni ambientali che la sonda troverà durante la sua missione. Collaudare i vari componenti (fra cui i propulsori elettrici, i pannelli solari, le antenne e soprattutto il controllo termico) di una coppia di sonde che andranno così vicino alla nostra stella, comporta sicuramente una più accurata verifica dell’affidabilità alle alte temperature e ad alti livelli di radiazioni. Queste complicazioni comporteranno uno slittamento di almeno 13 mesi nella data di lancio, portandosi così nell’agosto 2015. Fortunatamente non ci sarà un corrispondente aumento dei costi, salvando almeno il lato economico della missione. I due orbiter (uno planetario e uno per la magnetosfera) che partiranno a bordo di un Ariane 5 avranno un costo totale di 1,7 miliardi di dollari. Con le nuove tempistiche, BepiColombo arriverà in orbita attorno a Mercurio nel gennaio 2022.
[NASA] |
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