Lanciata la sonda Juno.
Il lancio di Juno è avvenuto dopo diversi ritardi dovuti prima ad una fuga di elio dai sistemi di pressurizzazione del pad e poi dall'intrusione di un natante nella zona di sicurezza controllata dalla marina statunitense sotto la rigida supervisione dell'ufficiale addetto al range. I ritardi hanno spostato il lancio di circa un'ora, ma alla fine il vettore Atlas V ha lasciato lo Space Launch Complex 41 della base aerea di Cape Canaveral alle 12:25:00,146 locali (le 1625:00,146 UTC) di venerdì 5 agosto.
Juno è stata iniettata nela sua traiettoria che la porterà in orbita attorno a Giove il 4 luglio 2016, esattamente come previsto, grazie al lavoro egregio fatto dai tecnici della ULA (United Launch Alliance) che ha gestito il lancio.
La sonda ha molti strumenti, alcuni dei quali progettati e costruiti in Italia e la sua fonte primaria di energia è composta da tre pannelli solari lunghi oltre nove metri.
In questi cinque anni la sonda raggiungerà l'orbita di Marte per poi tornare verso Terra per sfruttare l'effetto fionda ed essere lanciata definitivamente verso il gigante gassoso.
Inutile aggiungere che la NASA ripone molte speranze in questa missione il cui costo si posiziona sugli 1,1 miliardi di dollari.
Goodspeed Juno!
Opportunity ė arrivato.
Dopo tre anni di viaggio sulle spoglie lande marziane, il rover Opportunity è giunto al cratere Endeavour, suo obiettivo primario dell'attuale missione dell'unico MER ancora in attività.
Ora il piccolo robot inizierà un periodo molto intenso di analisi e ricerche, oltre a prepararsi per trovare un posto sicuro dove posizionarsi per poi trascorrere il prossimo inverno marziano: il solstizio estivo è avvenuto nel maggio scorso e quindi l'autunno è alle porte, anche considerando che le stagioni sul pianeta rosso durano il doppio rispetto al nostro pianeta. A gennaio saranno otto anni che Opportunity lavora su Marte e se pensiamo che il progetto iniziale dei MER prevedeva una missione della durata di novanta giorni, ci rendiamo conto di quanto buono sia il progetto di queste macchine.
Lanciato vettore Ariane.
Dopo un ritardo di cinque settimane è finalmente partito il vettore europeo che era stato fermato in rampa per un problema ad una valvola dei propellenti. Partito sabato scorso dallo spazioporto di Kourou alle 2252:37 UTC, ha trasportato in orbita due satelliti, uno europeo ed uno giapponese, dedicati alla trasmissione televisiva direttamente nelle case degli utenti finali.
Fallito esperimento americano.
Il DARPA, organismo militare statunitense ha lanciato giovedì 11 un vettore Minotaur IV che trasportava a bordo il veicolo sperimentale Hypersonic Test Vehicle 2, secondo esemplare di sistema di rientro orbitale in grado di effettuare un intervento fulmineo su qualsiasi punto del nostro pianeta piombando a terra da quote orbitali. Il lancio è avenuto come previsto alle 1445 UTC dalla base aerea di Vandemberg, in California e l'ammaraggio era previsto presso la base Ronald Reagan Test Range, all'atollo Kwlajein. Purtroppo dopo la prima fase di volo e il completamento della missione del Minotaur, con la separazione dell'HTV2, è iniziata la fase di rientro e dopo nove minuti di volo si sono persi i contatti con il veicolo militare. Ogni tentativo di ripristinare le comunicazioni è stato vano e, nonostante i numerosi veicoli che stavano seguendo l'esperimento, non è stato possibile rintracciare HTV2 e nemmeno capire cosa possa essere successo. Questo era il secondo tentativo per questo tipo di veicolo, dopo un primo tentativo avvenuto nell'aprile 2010. Allora HTV ha perso l'assetto subito dopo il distacco disintegrandosi col rientro atmosferico. È per questo motivo che l'esemplare partito oggi aveva subito un notevole aggiornamento con una più precisa definizione del centro di gravità ed il montaggio di una serie di motori di controllo dell'assetto, cose che purtroppo sono risultate insufficienti per il completamento della missione. Il prossimo tentativo è previsto per il 2013 sempre su un vettore Minotaur, che ricordo deriva dai vecchi missili balistici intercontinentali Minuteman.
Il lancio di Juno è avvenuto dopo diversi ritardi dovuti prima ad una fuga di elio dai sistemi di pressurizzazione del pad e poi dall'intrusione di un natante nella zona di sicurezza controllata dalla marina statunitense sotto la rigida supervisione dell'ufficiale addetto al range. I ritardi hanno spostato il lancio di circa un'ora, ma alla fine il vettore Atlas V ha lasciato lo Space Launch Complex 41 della base aerea di Cape Canaveral alle 12:25:00,146 locali (le 1625:00,146 UTC) di venerdì 5 agosto.
Juno è stata iniettata nela sua traiettoria che la porterà in orbita attorno a Giove il 4 luglio 2016, esattamente come previsto, grazie al lavoro egregio fatto dai tecnici della ULA (United Launch Alliance) che ha gestito il lancio.
La sonda ha molti strumenti, alcuni dei quali progettati e costruiti in Italia e la sua fonte primaria di energia è composta da tre pannelli solari lunghi oltre nove metri.
In questi cinque anni la sonda raggiungerà l'orbita di Marte per poi tornare verso Terra per sfruttare l'effetto fionda ed essere lanciata definitivamente verso il gigante gassoso.
Inutile aggiungere che la NASA ripone molte speranze in questa missione il cui costo si posiziona sugli 1,1 miliardi di dollari.
Goodspeed Juno!
Opportunity ė arrivato.
Dopo tre anni di viaggio sulle spoglie lande marziane, il rover Opportunity è giunto al cratere Endeavour, suo obiettivo primario dell'attuale missione dell'unico MER ancora in attività.
Panorama visto da Oppy (NASA/JPL) |
Lanciato vettore Ariane.
Dopo un ritardo di cinque settimane è finalmente partito il vettore europeo che era stato fermato in rampa per un problema ad una valvola dei propellenti. Partito sabato scorso dallo spazioporto di Kourou alle 2252:37 UTC, ha trasportato in orbita due satelliti, uno europeo ed uno giapponese, dedicati alla trasmissione televisiva direttamente nelle case degli utenti finali.
Fallito esperimento americano.
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