La Soyuz TMA-16 è giunta sulla International Space Station. L'attracco è avvenuto alle 0835 UTC di questa mattina, 2 ottobre. Il dispositivo di ormeggio automatico ha fatto egregiamente il proprio dovere agganciando la capsula russa al molo di poppa del modulo Zvezda. Dei nove astronauti presenti a bordo della ISS, tre rientreranno a Terra l'11 ottobre, lasciando il comando della Stazione a Frank De Winne, primo comandante Europeo.
Alla NASA hanno discusso sulle procedure in caso di pericolo d'impatto sulla ISS. Dopo la brutta avventura del 13 marzo, quando a causa di un detrito in avvicinamento, il comandante Fincke (che potrete incontrare all'AstronautiCON a novembre) ha dovuto dare l'ordine di evacuazione chiudendo tutti i portelli stagni, si è verificata una situazione curiosa. Il Controllo Missione di Houston diceva che gli astronauti, una volta entrati nella Soyuz, dovevano chiudere il portello, mentre dal Controllo Missione di Mosca dicevano che dovevano "prepararsi alla chiusura". In realtà il portello è poi rimasto aperto, anche per dare una possibile via di fuga nel caso che il detrito colpisse proprio la Soyuz.
Dopo le necessarie scuse degli americani per l'ingerenza in casa russa (sia la Soyuz che il lato dove si trovava la capsula erano russi), è stato spiegato che in realtà il lasciare aperto il portello non è stata la manovra più logica. In base ai calcoli, la probabilità che un detrito possa colpire la capsula Soyuz è infinitesimale (1 su 1'840'000) e il tempo medio di depressurizzazione di un modulo colpito è di 3 minuti, rispetto ai 5 minuti necessari per rendere sicura una chiusura del portello. Alla luce di questi fatti verrà stesa una procedura per gestire le emergenze sulla Stazione.
Nell'immagine la posizione delle varie capsule ormeggiate alla Stazione.
Fonte: NASA.
1 commento:
E' davvero strano sentir dover parlare di procedure di emergenze nella ISS per evitare impatti con oggetti lasciati dall'uomo: semra di essere nel traffico di ferragosto su futuristiche strade spaziali!
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