Qualche speranza sta affacciandosi all'orizzonte della Sea Launch, dopo il fallimento annunciato nei mesi scorsi. Alcuni possibili finanziatori sarebbero disposti a far riemergere l'azienda entro il primo trimestre del 2010 e quindi permetterle di riprendere le attività entro la fine dell'anno prossimo. La sussidiaria Land Launch sta invece continuando il proprio lavoro ed ha infatti un paio di lanci previsti entro la fine di questo 2009. Attualmente le operazioni di lancio della Sea Launch sono sospese ed iniziano le prime defezioni: Eutelsat deve porre in orbita un satellite entro fine anno e quindi si dovrà rivolgere alla International Launch Services, concorrente di Sea Launch.
Alcune simulazioni eseguite sulle condizioni atmosferiche del pianeta COROT-7b, pianeta roccioso extrasolare del quale è stato scoperto anche un compagno ad agosto, COROT-7c, sono giunte alla conclusione che a causa delle altissime temperature presenti sulla superficie del pianeta (si parla di 2300°C) siamo di fronte ad una superficie fluida ed in 'ebollizione', dove i composti a più basso punto di fusione possono evaporare. A causa di questi fenomeni di evaporazione, potrebbe crearsi una situazione simile alle nubi terrestri, ma su scale differenti. Questi vapori di sostanze contenute nelle rocce che evaporano, potrebbero, una volta giunte in quota, condensarsi spontaneamente creando una sorta di grandine di pietre che pioverebbe nelle zone di transizione con la faccia scura del pianeta. A causa della sua estrema vicinanza al proprio sole (solo 2,5 milioni di chilometri circa), COROT-7b si comporterà come la nostra Luna, mostrando sempre la stessa faccia alla stella COROT-7. Sono risultati molto fantascientifici, ma la probabilità che la realtà sia decisamente sorprendente esiste.
L'universo potrebbe riservarci parecchie sorprese!
Curiose formazioni a forma di ragno sul polo sud di Marte. La foto allegata (fonte NASA/JPL) mostra una immagine ripresa dalla fotocamera HiRISE del Mars Reconnaissance Orbiter il 23 agosto scorso. Queste formazioni, tipicamente profonde da 1 a 2 metri potrebbero essere create dallo scioglimento della copertura di anidride carbonica che si verifica alla fine dell'inverno e, risalendo dal fondo dello strato di ghiaccio, il gas tende a creare queste formazioni, con una dinamica inversa a quello che normalmente succede con l'acqua.
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