La missione Shuttle attualmente in corso ha subìto una lunghissima serie di ritardi.
Prevista inizialmente nel 2004, era stata annullata a causa del disastro del Columbia per la sua pericolosità. Dopo la ripresa dei voli verso la International Space Station, è stata elaborata una missione con la possibilità di un lancio d’emergenza pronto a partire in caso di problemi. Infatti Atlantis è decollato dalla torre di lancio 39/A, mentre sulla 39/B è pronto Endeavour, in pre-allerta, in grado di partire entro 3 giorni dall’eventuale situazione di pericolo che si rilevasse a bordo dell’Atlantis. Questo è indispensabile a causa della differenza di orbita fra Hubble e la ISS (28,5° contro 51,6° e 600km contro 350km), distanza orbitale che impedirebbe all’equipaggio impegnato nella STS-125 di raggiungere la Stazione, ‘porto sicuro’ dove attendere pazientemente i soccorsi. L’eventuale (ma che nessuno spera di vedere) missione di salvataggio di Endeavour sarebbe codificata STS-400.
La missione SM4 (Servicing Mission 4 – quarta missione manutentiva per il telescopio spaziale) è molto complessa: in 11 giorni i sette componenti dell’equipaggio dovranno eseguire ben 5 EVA, le escursioni extraveicolari, per poter rimettere in condizioni ottimali il telescopio spaziale che ci ha regalato le più incredibili immagini dello Spazio.
I punti critici delle riparazioni, che dovrebbero assicurare ad Hubble almeno altri 5 anni di lavoro, sono diversi.
Riparazione dell’ACS (l’Advanced Camera for Surveys), ed in particolare dell’Hubble Ultra Deep Field Imager, guasta per un corto circuito dal 2007. Questo strumento ci fornisce le immagini del profondo cielo.
Riparazione dello STIS (Space Telescope Imaging Spectrograph), guasto dal 2004 per una mancanza di alimentazione, uno spettrografo che riesce a misurare la temperatura degli oggetti osservati.
Questi due strumenti verranno letteralmente riparati in orbita da parte degli astronauti che si troveranno a maneggiare saldatori e attrezzi di precisione con gli ingombranti guanti delle tute da passeggiata spaziale.
Verranno anche installati nuovi strumenti, come la Wide Field Camera 3 (in sostituzione della Wide Field and Planetary Camera 2), che permetterà osservazioni con definizione migliorata e campo visivo maggiorato in 3 bande: vicino-ultravioletto, visibile e vicino-infrarosso, anche se non contemporaneamente.
L’altro nuovo strumento è il Cosmic Origins Spectrograph (COS) in grado di aumentare l’attuale sensibilità dell’HST alle bande ultraviolette di oltre 70 volte. Questo dispositivo prenderà il posto del COSTAR (Corrective Optics Space Telescope Axial Replacement) che correggeva le deformazioni ottiche dello specchio principale rilevate dopo il lancio di Hubble. Le correzioni non sono più necessarie a causa dei continui miglioramenti della strumentazione di bordo.
Altro elemento da installare è il Soft Capture Mechanism, punto di attracco per un eventuale futuro satellite robotico in grado di eseguire operazioni a bordo, o più semplicemente permettere la deorbitazione di Hubble quando raggiungerà la fine della sua vita operativa.
Fra le riparazioni da eseguire c’è anche l’ultimo guasto verificatosi a settembre 2008, un paio di settimane prima del lancio previsto il 14 ottobre. Si trattava dell’unità di controllo del telescopio (Science Instrument Command and Data Handling – SIC&DH) che aveva fatto temere la non recuperabilità del grande satellite. Fortunatamente il circuito di backup ha funzionato egregiamente ed ha permesso di riprendere il controllo di Hubble. Ora la missione STS-125 ha un pezzo di ricambio in più a bordo che permetterà di ripristinare la situazione di partenza con entrambi i circuiti funzionanti (sia il principale che quello di backup). Il ricambio era nei magazzini della NASA e si è temuto per la sua efficienza dopo 18 anni di stoccaggio. Dopo qualche problema iniziale, il pezzo è però stato validato per il volo e quindi lo troveremo a bordo dello Shuttle.
La manutenzione standard comprende la sostituzione delle 6 batterie da 56 kg l’una che assicurano il funzionamento del veicolo anche quando si trova in ombra con i pannelli solari inattivi. Le nuove batterie sono di nuova generazione con una capacità energetica maggiorata.
Anche i 6 giroscopi di bordo sono ormai al lumicino, con 3 guasti, 2 funzionanti e l’ultimo da attivare in caso di emergenza. Gli astronauti li sostituiranno tutti e 6.
Altri componenti da sostituire sono i Fine Guidance Sensors (FGS) che permettono di tracciare la posizione e l’assetto di Hubble grazie a stelle guida, oltre a misurare con estrema precisione la distanza angolare fra due stelle.
Infine, a causa dell’esposizione allo spazio, le coperte termiche che rivestono le parti esterne più delicate del telescopio verranno sostituite con altre nuove.
L'equipaggio è composto da:
Comandante Scott Altman, già comandante della precedente missione di servizio ad Hubble (STS-109 del 2002), pilota nella STS-90 (del 1998) e nella STS-106 (del 2000);
Pilota Gregory C. Johnson, primo volo;
Specialista di Missione Michael Good, primo volo;
Specialista di Missione Megan McArthur, primo volo;
Specialista di Missione John Grunsfeld, veterano con cinque EVA effettuate, è la terza volta che visita Hubble dopo la STS-103 del 1999 e la STS-109 del 2002. Ha inoltre partecipato alla STS-67 (nel 1995) e alla STS-81 (nel 1997);
Specialista di Missione Mike Massimino, che è al suo secondo volo verso Hubble dopo la STS-109 (del 2002);
Specialista di Missione Andrew Feustel, primo volo.
Terminate le riparazioni il braccio robotico di Atlantis rilascerà delicatamente il telescopio spaziale che dovrà iniziare un periodo di alcuni mesi durante i quali sarà sottoposto ad una lunghissima serie di test e calibrazioni prima di ritornare alla sua piena efficienza.
Con la speranza che ci possa regalare ancora per molti anni quelle fantastiche immagini che giungono a lui da tutto l’Universo.
Nelle foto, nell'ordine:
il lancio di Atlantis, un'immagine dell'ultima missione di servizio del 2002 e il particolare che ha causato l'ultimo rinvio della missione quando si è guastato il 27 settembre 2008.
Fonte: NASA.
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