L’apparecchio di ripresa C1XS, uno degli 11 montati sulla sonda Indiana Chandrayaan e sviluppato dall’STFC Rutherford Appleton Laboratory inglese e dalla Indian Space Research Organisation (ISRO), ha rilevato una fluorescenza ai raggi X proveniente dalla superficie lunare.
Il fenomeno è stato provocato il 12 dicembre da un brillamento solare estremamente debole, circa 20 volte inferiore al minimo teorico del C1XS, ed ha dimostrato che lo strumento è in realtà molto più sensibile del previsto.
La registrazione dei dati è iniziata al rilevamento del flare proveniente dal Sole ed ha permesso di registrare il flusso X proveniente dal suolo selenico utilizzando lo spettrometro in banda X della sonda.
Da questa registrazione di 3 minuti ci si aspetta una determinazione precisa della struttura della superficie lunare osservata, dato che la fluorescenza X, come per la luce visibile, ha una sua impronta spettrale che identifica il materiale che la produce.
Con uno strumento a questi livelli di precisione, il team scientifico di Chandrayaan si aspetta notevoli progressi nella comprensione della composizione lunare e di conseguenza anche delle varie fasi evolutive attraverso cui il nostro satellite è passato, fin dalla sua formazione.
In figura una rappresentazione artistica di Chandrayaan in orbita lunare.
Fonte: ESA.
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