L’osservatorio orbitante ESA ai raggi X XMM-Newton (X-ray Multi Mirror) ha subito un problema sabato 18 ottobre ed è da allora che si sta cercando di ristabilire le comunicazioni.
Da osservazioni visive per mezzo di telescopi da Terra, è stato verificato che la sonda è fisicamente integra e che quindi non ha subito danni strutturali.
Esclusa quindi la causa dell’impatto con un oggetto durante la sua orbita, le possibili opzioni sono un’avaria ai motori di manovra ed assetto che hanno spostato le antenne fuori direzione (cosa possibile dato che il guasto è apparentemente avvenuto durante uno spostamento di base di controllo a Terra) oppure un qualche guasto delle apparecchiature di bordo.
Per contro è stato ricevuto un flebile segnale dal satellite che dimostra che la sonda è ancora attiva, anche se puntata nella direzione sbagliata.
ESA ha allertato tutte le stazioni di ricezione ed ha richiesto anche l’aiuto del Deep Space Network, la rete NASA per la ricezione dei dati dalle sonde lontane.
La speranza è ovviamente quella di ristabilire il contatto per poter eseguire dei controlli diagnostici e il ripristino delle normali funzionalità.
XMM-Newton è quasi alla fine prevista della vita utile, 9 anni invece dei 10 preventivati, ma i dati che forniva nel campo dei raggi X erano molto importanti, soprattutto per lo studio delle supernove e dello spostamento verso il rosso degli oggetti galattici, oltre alla disponibilità verso la comunità scientifica di pacchetti osservativi per accontentare le proposte più interessanti nel campo dell’astronomia dei raggi X.
XMM-Newton è un gigante da 3800 kg, lungo 10 metri e largo 16 (ai pannelli solari). Ha 3 telescopi in banda X e 5 altri strumenti fra spettrometri, videocamere e un telescopio ottico. Il suo primo nome era “High Throughput X-ray Spectroscopy Mission” (Missione ad Alte Prestazioni di Spettroscopia ai Raggi-X) e venne lanciata il 10 dicembre 1999 dallo spazioporto di Kourou per mezzo di un Ariane 5.
Nell'immagine ESA una rappresentazione artistica della sonda in orbita terrestre.
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