La sonda Americana New Horizons compie oggi 15 ottobre i suoi 1000 giorni di viaggio nella sua via per raggiungere il pianeta, pardon, pianeta nano, Plutone ed ha raggiunto una distanza dal Sole superata finora da soli altri 4 manufatti umani: Pioneer 10 e 11 e Voyager 1 e 2.
È già oltre l’orbita di Saturno ed ha continuato ad accelerare fin da quel 19 gennaio 2006, quando ha lasciato la Florida. La sua attuale velocità eliocentrica (rispetto al Sole) è di 17,75 km/s mentre la sua distanza dalla nostra Stella è di 11,23 UA (Unità Astronomiche, pari alla distanza media Terra-Sole, cioè 149’597'870'691 m – circa 150 milioni di chilometri).
È poco oltre il primo terzo di viaggio, infatti il suo traguardo è a circa 32 UA dal Sole ed in tutto questo tempo non ha avuto molto da fare, se non dei periodici test di funzionamento e comunicazione.
L’unico evento un po’ importante, dopo l’incontro con l’asteroide 2002 JF56 che nel giugno 2006 ha permesso di calibrare l’inseguimento ottico di oggetti in movimento, è stato il sorvolo di Giove eseguito il 28 febbraio 2007 dopodiché la sonda ha esercitato le sue capacità ad eseguire rilievi e misurazioni fin quasi alla fine dell’anno scorso.
Il successivo periodo è stato di ibernazione, fino a questa fine 2008.
Attualmente è in corso l’Annual CheckOut 2, iniziato il 2 settembre e che durerà fino al 16 dicembre al quale seguirà un nuovo periodo di ibernazione fino alla fine dell’anno prossimo quando la ‘bella addormentata’ verrà risvegliata ed eseguirà la prima Dress Rehearsal, la “prova generale” delle attività della sonda. Saremo quindi al 40% circa del viaggio di 9 anni fino ai confini del Sistema Solare.
Nelle ultime cinque settimane, New Horizons sta sprofondando nelle tenebre che si estendono oltre Saturno ed ha ricevuto degli aggiornamenti a tutti e tre i suoi sistemi di controllo software: Command and Data Handling (C&DH - gestione di dati e comandi), Guidance and Control (G&C – controllo e navigazione) e Autonomy (autonomia - la parte di riconoscimento e correzione dei guasti e problemi). Questi aggiornamenti sono stati inviati via radio al veicolo per correggere diversi piccoli (e due abbastanza gravi) errori scoperti dopo il lancio ed aggiungere nuove capacità. Attualmente sia il C&DH che il G&C contengono già tutto il software, completo anche delle procedure dell’incontro con Plutone, mentre la parte Autonomy è circa al 95%. Il pregio maggiore di una missione così lunga è di poter lanciare la sonda con un software incompleto, ma che possa essere aggiornabile a piacere ed in sicurezza. Nei nove lunghi anni di viaggio sarà possibile stravolgere completamente la programmazione ottimizzandola con calma.
La cosa fondamentale in questi “trapianti di cervello” è che le procedure per eseguirli siano assolutamente a prova d’errore: un software caricato in modo errato potrebbe bloccare irrimediabilmente la sonda.
Anche per questa sonda il team ha un servizio di informazione “in tempo reale” su Twitter a questo indirizzo
www.twitter.com/NewHorizons2015
Buon viaggio New Horizons, hai ancora molta strada da fare...
Nell'immagine NASA/JPL una rappresentazione del transito della sonda nel sistema Plutone-Caronte.
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