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Nell’immagine allegata si vede la diversità fra la foto delle 00:53 e quella delle 02:32 (ora marziana). È molto evidente la brina che si è formata grazie alla bassa temperatura che a quell’ora è presente nel sito di atterraggio di Phoenix.
Lo strumento raffigurato, una specie di piccola canna da pesca con una lenza voluminosa, è appunto lo strumento, alto circa 10 cm, che permette la misurazione della direzione e forza del vento in base allo spostamento della lenza rispetto alla perpendicolare. Lo specchio su cui vediamo formarsi la brina serve solo per avere una visione dal basso dello strumento.
A questo indirizzo è presente una animazione dove è evidente la formazione della brina.
Tutte le immagini sono riprese con un filtro blu (lunghezza d’onda di 450 nanometri) per migliorare il contrasto delle strutture della sonda rispetto al rosso-rosato dell’ambiente circostante.
La brina luccica al Sole che, ricordiamo, nonostante l’estate inizi a segnare il passo, non tramonta ancora alle latitudini a cui è scesa Phoenix.
Durante tutto il periodo di osservazione il vento si è mantenuto costante da nordest a circa 5 metri al secondo (18 km/h).
Questa brina non desta ancora nessun tipo di preoccupazione per le operazioni della sonda.
Immagini JPL/NASA.
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