Prosegue lo studio del suolo attorno al Phoenix Mars Lander con l’allargamento di uno scavo, la misurazione notturna della conduttività del terreno e inserendo un campione di materiale nello spazio libero delle porticine, parzialmente aperte, di uno dei forni di analisi presenti sul lander.
Il braccio robotico ha raccolto un campione abbondante da un nuovo scavo, denominato “Rosy Red” e lo ha versato su una stretta apertura del forno numero 5 del TEGA. Alcune particelle sono entrate, ma non bastavano per iniziare l’analisi. E non bastavano neanche dopo aver attivato la vibrazione del TEGA e quindi l’analisi non era ancora possibile.
“Sembra che ci siano dei grumi che ostruiscono l’ingresso”, ha detto Doug Ming del Johnson Space Center di Houston. “Abbiamo comunque visto che quando questo materiale resta un po’ ‘tranquillo’ tende a disperdersi. Abbiamo intenzione di riempire questo forno, anche riattivando la vibrazione o aprendo le porte di un altro forno.”
La misurazione della conduttività è avvenuta fra la sera del Sol 70 e il mattino del Sol 71. L’estremità dello strumento a forma di forchetta, inserita nel terreno, ha misurato la conducibilità elettrica e termica del terreno stesso fra le punte conficcate.
Le attività successive riguarderanno l’ampliamento degli scavi iniziando da quello denominato "Neverland".
In foto l’abbondante terriccio compatto ammucchiato sui forni TEGA per cercare di caricare il forno numero 5 attraverso lo stretto spiraglio disponibile.
Nessun commento:
Posta un commento