Il materiale preso dallo scavo "Snow White" e inserito nel microscopio è pronto per l’analisi, ma verrà eseguita nel Sol 29, domani.
Il braccio robotico è ora pronto ad inserire un’altra porzione dello stesso terreno nel laboratorio chimico “wet” (umido).
Sta per iniziare una routine diagnostica che permette di inizializzare il laboratorio. Verranno infatti disciolti 25 ml di acqua proveniente da Terra opportunamente sterilizzata, che sono stati finora conservati congelati a bordo del lander.
Questo laboratorio ha 4 camere di analisi identiche fra loro (come il TEGA ne ha 8) e serve ad analizzare il suolo come potrebbe fare un giardiniere scrupoloso per rilevare il contenuto di sali, acidi ed altre caratteristiche del terreno.
Il Wet Laboratory non è ancora stato utilizzato su Marte e fa parte del gruppo di strumenti di analisi di Phoenix che viene abbreviato in MECA (Microscopy, Electrochemistry and Conductivity Analyzer).
“L’acqua contenuta nella cella del wet-chemistry è congelata e prima di poter eseguire un esperimento dobbiamo essere certi che sia completamente sciolta” ha detto Sam Kounaves della Tufts University collaboratore del progetto Phoenix e capo della sezione Wet Chemistry Laboratory. “È come versare una quantità conosciuta di acqua in un campione durante un esperimento: devi usare tutta l’acqua perché l’esperimento vada a buon fine”.
“Siamo pronti” ha aggiunto Michael Hecht del Jet Propulsion Laboratory, scienziato responsabile della strumentazione MECA “sarà la prima acqua liquida che produrremo su Marte per i nostri test”.
Intanto l’analisi del primo forno TEGA è terminata ed ora si stanno studiando i risultati. Nei prossimi giorni avremo gli esiti.
L’analisi delle condizioni meteorologiche è indietro di qualche Sol. La situazione del Sol 24 era: temperatura minima -80°C, massima -31°C, pressione 8,31 mBar, vento fra 14 e 25 km/h da sudest e cielo terso senza polveri.
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