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mercoledì 21 maggio 2008

Lampo stellare.

Il satellite Swift della NASA ha rilevato il più grande brillamento stellare mai registrato su una normale stella che non sia il nostro Sole.
Questo rilascio esplosivo di energia è stato catalogato il 25 aprile e se fosse stato possibile, sarebbe brillata nella notte rendendosi visibile ad occhio nudo.
Questa stella è EV Lacertæ, una nana rossa, quindi fra le più diffuse nell’Universo, è posta a 16 anni luce da noi, perciò molto vicina al Sistema Solare. La sua massa è circa un terzo del Sole e genera solo l’1 percento della luce solare.
Rachel Osten, membro del team di Hubble alla University of Maryland dice: “Una Stella così piccola e fredda che produce un mostro di questo tipo è una situazione eccezionale. Brillamenti così devastanti sono in grado di spazzar via l’atmosfera di qualsiasi pianeta con forme di vita, sterilizzandone completamente la superficie.”
Il brillamento è stato dapprima rilevato dallo strumento russo Konus montato sul satellite Wind della NASA. Meno di 2 minuti dopo il telescopio a raggi X di Swift lo rilevava a sua volta e comandava un rapido riorientamento del telescopio Ottico/UV. Terminato il puntamento, l’immagine che arrivava da EV Lacertæ era talmente luminosa da comandare lo spegnimento di sicurezza dello strumento. Ai raggi X la stella ha impiegato 8 ore a tornare normale.
Questa stellina può essere paragonata ad un bambino ribelle con frequenti scatti d’ira. È relativamente giovane con un’età stimata di alcune centinaia di milioni d’anni. Ruota su se stessa ad un’alta velocità, 4 giorni rispetto alle 4 settimane del nostro Sole, e questo provoca dei campi magnetici localizzati estremamente potenti, anche 100 volte superiori a quelli solari. L’energia accumulata in questi campi si sfoga con dei giganteschi brillamenti.
La costellazione della Lucertola è visibile in primavera per poche ore nell’emisfero boreale e se fosse stata visibile nel momento del brillamento probabilmente la stella EV sarebbe stata visibile per una o due ore ad occhio nudo.
L’incredibile luminosità di questo brillamento ha permesso a Swift di eseguire misurazioni dettagliate. “Questo ci permette di avere un’occasione d’oro per studiare i brillamenti stellari sulla base temporale del singolo secondo per seguirne l’evoluzione” ha detto Stephen Drake del centro NASA di Goddard.
Dato che EV Lacertæ è almeno 15 volte più giovane del Sole, ci permette di dare uno sguardo a come poteva essere la nostra Stella all’inizio della sua vita. Nel suo primo miliardo di anni potrebbe anche lui aver lanciato dei brillamenti potentissimi e di conseguenza potrebbe aver influenzato l’evoluzione terrestre.
Questi lampi energetici coprono quasi tutto lo spettro elettromagnetico, ma i plasma ad altissima temperatura producono picchi energetici che possono essere studiati dagli strumenti per le alte energie presenti su Swift. Inoltre l’ampio campo visivo e le capacità di puntamento molto veloce sono pensati per studiare le esplosioni di raggi gamma, ma diventano anche ideali per i brillamenti stellari. Tutti gli osservatori a raggi X hanno il problema del ristretto campo visivo per cui dovrebbero essere molto fortunati per cogliere un evento come questo.
Eric Feigelson della Penn State University ha detto: "Incredibile che un satellite pensato per rilevare la nascita esplosiva di buchi neri in lontane galassie possa essere utilizzato per studiare esplosioni in stelle nelle immediate vicinanze del Sole."
Immagine: Casey Reed/NASA

2 commenti:

frantzisca ha detto...

Articolo molto interessante, sono felice di aver trovato questo blog.
Mi sono permessa di usare l'immagine per una mia poesia, ho però citato la fonte, se questo dovessere essere un problema avvertimi provvederò a rimuoverla, grazie.

frantzisca

Luigi Morielli ha detto...

Grazie Frantzisca per i complimenti.

L'immagine è della NASA, quindi di pubblico dominio... ;)