Dopo aver studiato Marte per quattro volte più a lungo del previsto, il 2 novembre 2006 un improvviso (apparentemente) guasto ha provocato la perdita del contatto con la sonda e la conseguente fine della missione.
Cominciamo dall'inizio.
Il giugno scorso, in occasione di un "restiling" alle funzioni della sonda, viene deciso di inviare un nuovo software di gestione che avrebbe dovuto aumentare la resa e semplificare il lavoro dei 2 microprocessori di bordo, aggiungendo alcune funzionalità.
E per cinque mesi tutto sembra andare bene, fino al fatidico 2 novembre, quando viene comandata da terra una routine di aggiustamento fine del puntamento dei pannelli fotovoltaici.
In quel momento i due processori decidono di modificare entrambi la stessa cella di memoria.
Ovviamente si ha un errore di programma (se avesse avuto windows probabilmente avrebbe visualizzato il famigerato schermo blu) che a cascata ha generato una serie di allarmi e hanno portato il computer di bordo in safe mode non prima di avvertire terra dicendo che si era stabilizzata ed andava in stand-by per il restart.
Fu l'ultima trasmissione della sonda verso terra.
Purtroppo la stabilizzazione aveva ruotato la sonda in modo che il sole colpisse direttamente una delle batterie che surriscaldandosi è saltata. Il guasto alla prima batteria ha provocato il guasto anche all'altra batteria e a questo punto, senza energia, la sonda non ha più potuto, nè riorientare l'antenna verso terra e nè risvegliarsi dal riavvio.
Questa è probabilmente stata la fine del Mars Global Surveyor orbiter ed è stato possibile ricostruirla grazie ai modelli e alle simulazioni a terra.
Lo scopo di questa inchiesta è quello di capire gli errori che portano a complicare il decorso di una missione fino al suo possibile fallimento.
Questa in particolare non può definirsi fallita, in quanto era prevista una vita decisamente inferiore della sonda, ma, dato che c'era, è stato un peccato perderla.
Per le prossime missioni, sicuramente al JPL prevederanno dei sensori di temperatura e di irradiazione solare sulle batterie ovviamente con le routine necessarie nel software per la correzione di eventuali problemi.
"Stiamo facendo le necessarie verifiche su tutte le attuali missioni in corso per applicare il più possibile l'insegnamento datoci dalla Mars Global Surveyor." ha detto Fuk Li, Program manager della Esplorazione Marziana al Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, California.
Mars Global Surveyor, lanciato nel 1996, ha lavorato su Marte più a lungo di qualsiasi altra sonda nella storia e per oltre quattro volte la durata inizialmente pervista. La sonda ha inviato informazioni dettagliate che hanno permesso di rivedere le conoscenze su Marte. Le più importanti scoperte sono state le evidenze che l'acqua c'è ancora in piccoli pendii scoscesi e l'identificazione di depositi di materiali tipici della presenza d'acqua nelle zone scelte per la discesa dei rover.
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